GIORGIO MANDALIS

Il Cacciucco. Ontologia, eziologia e metamorfosi

L’ opera si configura come un breve saggio di storia dell’alimentazione, che si prefigge, come indica il testo scherzosamente aulico e filosofeggiante, di definire le caratteristiche peculiari della pietanza nel contesto della moltitudine delle zuppe di pesce attestate lungo le coste del Mediterraneoe dell’Atlantico; di seguirne la storia attraverso gli scarsi documenti attendibili e le numerose leggende, utilissime se lette in filigrana; di coglierne le varianti e l’evoluzione legate alle vicende storiche e alle trasformazioni della società, constatando l’esistenza di almeno quattro cacciucchi coesistenti già a partire dalla fine dell’Ottocento, quando si formalizzarono le ricette pervenute fino ai nostri giorni.
Il saggio fornisce alcuni spunti di riflessione sull’origine turca del nome e conclude con alcune osservazioni sulle attuali prospettive della pietanza.
Con 7 immagini da vecchie cartoline di Livorno.

10,00

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Dettagli

Dimensioni 12.5 × 17 cm
Pagine

77

Copertina

flessibile, con risvolti

ISBN

L'Autore

GIORGIO MANDALIS

GIORGIO MANDALIS

GIORGIO MANDALIS (Livorno, 1951), compiuti gli studi classici nella sua città presso il Liceo G.B. Niccolini, si laurea a Pisa in Lettere Moderne (1975) e in Conservazione Beni Culturali (1999). Attualmente insegna Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Statale F. Cecioni di Livorno. Animato da numerosi interessi, è in particolare studioso d'arte e di storia locale, ha pubblicato su varie riviste culturali e dal 2002 scrive su Erba d'Arno. Ha collaborato con interventi letterari e musicologici all'Ipertesto di Storia della Musica di R. Cresti (2004, 2008). Nel 2008 pubblica per le Edizioni dell'Erba il trattatello di storia dell'alimentazione: Il cacciucco - ontologia, eziologia e metamorfosi, giunto nel 2010 alla seconda ristampa. Nel 2009, rielaborando un saggio già pubblicato su Erba d'Arno nel 2005 pubblica per la casa editrice Belforte sulla collana La Livornina: I Mori e il Granduca: storia di un monumento sconveniente.